Home Page Chi siamo Cosa offriamo Finalità Partecipa Donazioni Contatti Segnalazioni Mappa del sito Meteo Cartoline


Provincia di CATANIA


Visita il capoluogo

I Comuni
Chiesa Madre di San Gregorio Magno - Vizzini
LE NOVE PROVINCE SICILIANE


::Chiesa Madre di San Gregorio Magno a Vizzini » Storia

Eventi Cartoline Galleria Commenti Link

Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa Madre di San Gregorio Magno - Vizzini

Chiesa Madre di San Gregorio Magno - Vizzini

Largo Matrice



La Chiesa Madre è il culto della città di Vizzini al Patrono San Gregorio Magno. Conviene premettere che primo patrono di Vizzini fu San Pancrazio, Vescovo e martire. Quando i vizzinesi seppero che il Papa San Gregorio Magno, nato a Vizzini dalla madre Silvia la quale aveva molti possedimenti, era stato innalzato all'onore degli altari, elessero una commissione composta da tre sacerdoti e li mandarono a Roma per chiedere alla Santa Sede, la grazia di portare a Vizzini i resti mortali del grande Pontefice e di averlo come nuovo Patrono di Vizzini.
Si ignora l'epoca certa della sua fondazione. E' stato ipotizzato che detta Chiesa fu fondata in stile tardo - gotico tanto sulla antica casa giuratoria, quanto sulle antiche rovine del Convento benedettino. La parete della facciata di mezzogiorno era l'antica facciata della casa giuratoria.
Si osservano uscire fuori da questa fabbrica quattro pezzi di intaglio scolpiti a forma di braccia e mani atti ad impugnare qualcosa. La tradizione vuole che in queste mani si collocavano bandiere per indicare al popolo feste, adunanze e civiche funzioni. E' interessante un pezzo marmoreo scolpito a forma di civetta alla sinistra mentre a destra c'è il triregno,
Dopo il 1600 la Chiesa fu abbellita del Battistero, dell'altare di San Biagio e della porta Nord, in stile tardo - rinascimentale.
Nel 1693 un terribile terremoto distrusse molti paesi della Sicilia che furono completamente rasi al suolo. Anche Vizzini subì le sorti della terribile catastrofe e solo alcune parti architettoniche, dei vari edifici, rimasero illese o in parte danneggiate per cui furono utilizzate nella fase di ricostruzione per altri edifici. Ciò accadde per l'attuale Chiesa Madre di San Gregorio Magno dove è palesemente visibile la sovrapposizione e l'aggregazione di elementi strutturali appartenenti ad epoche diverse e diversi stili.
Di notevole interesse è il portale in stile gotico proveniente dalla distrutta Casa Senatoriale, che si trova inglobato (dopo il terremoto del 1693) nel prospetto laterale della chiesa,al di sopra del quale si può ancora leggere un'iscrizione del Cinquecento ("Chiesa Madre sotto il titolo di S. Gregorio Magno Patrono di Q. a Ob. Città di Vizzini - 1539"). Tale portale è fiancheggiato da due doppie colonne poste l'una sull'altra: la prima cesellata, piccola, a disegno vario; la seconda posteriore, più grande, semicircolare, levigata a cono, formanti unico bizzarro disegno, alle cui estremità sono due fioriture diverse: cioè, a sinistra, un tripode arcato, a trofeo; a destra, una grossa colonna: tutto sotto un fregio di semiovali capovolti fiorati nelle giunture. Di sopra una sequela di ghirlande con disegni vari alle giunture; il portale è soprastante ad una gradinata a due branche, a trapezio, dalla quale si accede alla chiesa.
La facciata laterale, in stile tardo-gotica appartiene alla Chiesa originaria di San Gregorio Magno, è scandita in modo ritmico e regolare dalla serie di profili d’archi a sesto acuto sorretti da piccoli fregi a forma rovesciato. Lo stesso stile e la stessa scansione si ripete alle finestre che sembrano incorniciate dai sovrastanti archi.
Il portale, a sesto acuto, presenta una serie di colonnine sormontati da archi di dimensione sempre più piccoli che creano un’illusione prospettica di grande effetto scenografico. I capitelli formano una decorazione continua e sono con piccoli disegni vari. Lateralmente delle doppie colonne sono sovrapposte da una dimensione più grande, diversa di fattura e scanalata a spirale. Il tutto racchiuso da grosse colonne semicircolari levigate a cono. Il portale è coronato da una merlatura chiusa, alla destra, dal "triregno" (segno del Papato che si vuole aggiunto nel 1539 quando fu istituita la Chiesa); alla sinistra sul capitello della porta, da un’interessante pezzo marmoreo a forma di civetta, antico simbolo della città. La parte superiore della facciata è rilevata da una serie d’archetti pensili che decorano il cornicione della falda spiovente del tetto. Gli archetti poggiano su delle formelle, diverse l’una dall’altra, che conferiscono al tutto grazia ed armonia compositiva.
Il prospetto principale, in stile tardo-rinascimentale,è composto da lesene o pilastri, semi addossati al muro, che fanno percepire la suddivisione in navate dell’interno della Chiesa.
Presenta due ordini architettonici: il primo, diviso in tre parti da quattro lesene, con alte basi e capitelli corinzi che sorreggono la trabeazione mediana, è dominato, al centro, da un grande portale, ad arco a tutto sesto, ornato da colonne lisce, poggianti su delle basi quadrangolari, con capitelli in stile corinzio, mentre i due scomparti laterali sono ingentiliti, in alto, da due piccole finestre decorate da graziose ed artistiche cornici.Il fregio continuo, sovrastante il portale, è decorato con rilievi a volte, motivi ripresi nella balaustra della finestra collocata nella parte superiore della facciata. Le due piccole finestre, poste in corrispondenza delle navate laterali, dove all’ interno sono collocati l’altare di San Biagio e il Battistero, concludono e decorano la parte inferiore del prospetto.
Il secondo ordine, delimitato da due lesene con capitelli che reggono la parte terminale del prospetto a timpano spezzato, è rifinito da due volute che raccordano le parti laterali con quella centrale, e presenta una grande ed elegante finestra ornata da un timpano ad arco spezzato e da quattro colonnine (con capitelli) scanalate a spirale presentanti, nella parte inferiore, una decorazione fine e minuziosa simile a trina di merletto.
Il campanile, costruito a Sud - Est della chiesa, si presenta come una massiccia torre composta da due ordini: nel primo con inquadramento di pietra ad intaglio, che sostiene la trabeazione su cui poggia la cella campanaria, sono collocati, un grande orologio ed uno stemma pontificio.
Il secondo ordine è caratterizzato dalla cella campanaria con grandi finestre ad arco pieno, ornate da altri stemmi e da quattro lesene con capitelli, che sorreggono la guglia terminale, a bulbo ribassato. All'interno della chiesa vi sono pregevoli opere d'arte: dalle cappelle decorate, alle statue antiche e moderne di legno, alle tele ad olio di pittori celebri, agli altari di marmo pregiati.
All’interno la pianta rettangolare è divisa in tre navate da grossi pilastri, a sezione ottagonale, sormontati da archi a sesto acuto; elementi questi, appartenenti alla Chiesa originaria di San Gregorio Magno di stile tardo-gotico. L’interno appare solenne e maestoso e il percorso visivo verso l’altare è caratterizzato dalla scansione ritmica degli spazi con gli elementi architettonici. La struttura architettonica è alleggerita ed arricchita dagli elementi lignei alcuni dei quali decorati in oro di pregevole fattura. Il soffitto, opera del Bonajuto eseguito nel 1786, è un intreccio di linee morbide e sinuose messe in evidenza dai profili dorati. Si ritiene che l’opera sia rimasta incompleta, in quanto i riquadri dovevano servire da cornice per dei dipinti.
Alla destra della porta maggiore vi è un magnifico battistero , entro un portale di pietra bianca lavorata, rosata, con due colonne rivestite di fregi, sulle basi scolpite con figurazioni, arcate miste, e sui capitelli due artistiche statuette di santi. Sul fondo della nicchia dove è inserito il fonte battesimale e la cupoletta, si ammira un delicato affresco raffigurante il Battesimo di Gesù. Il fonte e la sua base di marmo marrone venato bianco, levigato è per metà internato in un concavo a conchiglia. Il tutto del battistero è antichissimo, le fonti lo ritengono risalente forse alla prima creazione della chiesa. Tuttavia è più appropriato ritenerlo di stile barocco ed accogliere la data del 1616 come quella della costruzione.
Lungo la navata di sinistra si alternano dei dipinti di grande interesse storico del "Martirio di San Lorenzo"(olio su tela del 1614) e della Madonna della Mercede firmati e datati Filippo Paladini (1544-1614); il dipinto di "San Gregorio Magno", olio su tela di gusto tardo-rinascimentale. La stessa tecnica è ripetuta sul Pulpito e nella cantoria con l'organo a canne, scolpito ed indorato, dove lo splendore dell’oro si stacca sul fondo ligneo scuro, producendo un suggestivo effetto decorativo. Altri elementi lignei, in stile tardo barocco, adornano la Chiesa quali: il coro, il portale Sud, i confessionali e la pittorica porta d’accesso alla sacrestia. Degna di nota è pure la riproduzione sulla porta maggiore dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, eseguita da G. Emanuele Passanisi (1815-1819), il quale fu anche un valente compositore di musica sacra, e ancora il dipinto di S. Gregorio con Teodolinda, del '600, e la tela raffigurante S. Gregorio genuflesso, durante la peste di Roma, d'ignoto autore.
Due artistiche cappelle sono collocate ai lati del portale principale: il Battistero e l’altare di San Biagio(già citate), costruite prima del terremoto, in stile tardo-rinascimentale. Nella parte terminale della navata di destra dove è collocato l’altare di San Biagio si ammirano: il dipinto della "Immacolata" (a sinistra), olio su tela del Vaccaro, regalato alla Chiesa da un calatino nel 1872 e un crocefisso di legno fatto prima del 1600. La navata si conclude con la cappella del Sacramento, a rettangolo, con due doppie colonne avanzate: una scannellata, con un ramo di edera attorcigliato su tutta la lunghezza, l'altra con artistici fregi dorati. Entrambe sono sormontate da due capitelli uguali. Nel 1897 è stata posta sulla Cappella interna una targa in pietra lavorata con contorno architettonico. Sul davanzale c’è un cancello intrecciato decorato con rosette dorate , opera della metà del XV sec. di grande pregio artistico. Sull’altare maggiore c’è la statua di San Gregorio Magno. Rifatta dopo essere stata trafugata, conserva, però la base in argento realizzata dall’argentiere messinese P. Juvara nel 1660.
In basso, sulla parte sinistra c’è il Mausoleo con il ritratto di padre Giovanni Caffarelli. Entrando nella sacrestia si può vedere la "Fontanella" , inserita in una nicchia, elemento marmoreo risalente alla originale Chiesa e il dipinto della "Conversione di Maria Maddalena". Nel penultimo altare della navata di destra dove già si trovava alla fine del 1600, troviamo "La Madonna della Mercede". L’opera è firmata nella striscia bianca del colletto: PH Paladinus Ping: A. 1610. La tela è in buone condizioni e il recente restauro l’ha resa più preziosa. L’imposto compositivo è semplice e monumentale al tempo stesso.
A destra dell'abside vi è la cappella del Gesù alla colonna, ricca di fregi dorati a rilievo, all'interno della quale si trova, ubicata in una nicchia, la statua di legno del Cristo.

Di notevole valore sono le statue di legno di S. Caterina (del '600), proveniente dalla chiesa omonima, e la statua di S. Silvia, madre di San Gregorio Magno, scolpita ad Ortisei nel 1893.
La cappella di S. Biagio conserva l'altare di marmo, del 1968, ornato da una pala marmorea intarsiata del '600, e da colonne scanalate, con basi e capitelli, che reggono l'architrave della nicchia nella quale si conserva una statua di gesso del santo e un sarcofago di marmo del 1803, con ritratto d'alabastro del sac. Giovanni Caffarelli. Sono ancora degni di menzione gli ingressi laterali, tutti del Settecento.
Vi si osservano inoltre due piccole fonti dell'acqua santa posti ai lati di entrata a sud; sono di marmo scuro venato della stessa epoca del battistero, ed un paravento alla medesima porta con sculture pregevoli di fregi e fiori del 1600. Proveniente dalla chiesa S. M. dei Greci, dopo essere stato restaurato, in questa chiesa è custodito un trittico del XIV sec., di autore ignoto, giudicato dagli storici dell'arte di notevole importanza storico-artistica.

Fonte: www.comune.vizzini.ct-egov.it




Scheda Compilata da Virtualsicily Staff © Scheda Compilata da Virtualsicily Staff ©

Come ci si arriva



Visualizzazione ingrandita della mappa






Lascia un commento